Hardcore. Attitudine. Etica del rumore in tempi dispari. Epica del rumore e delle urla che arrivano a descrivere un malessere nero. Questi sono i Carnero, band con membri di Abaton, Lambs e Le Tormenta. Ci presentano questo EP e si presentano nel migliore dei modi, con una certa esperienza e tanta passione, credendo in quello che fanno. Hardcore puro e crudo che sa fare male ed è capace di destare interesse per la propria furia annichilente che si avvicina al pessimismo esistenziale dei Nerorgasmo, all’attitudine operaia dei mai dimenticati Upset Noise ed alla poesia punk dei Negazione. Se in Italia negli anni Ottanta avevamo una scena hardcore che era forse la più importante al mondo, oggi con le gesta di band come i Carnero forse possiamo sperare che qualcosa che si è addormentato da troppo tempo si possa ora risvegliare. Sette schegge impazzite di velocità, tempi dispari, testi intelligenti che sono quasi poesie (anzi lo sono) come nella migliore tradizione HC italica. Non c’è nulla di originale nella proposta musicale dei Carnero, ma è la genuinità e la passione che fanno sì che questo lavoro possa avere un’elevata spiritualità musicale ed identità artistica. Anche la produzione ed i suoni sono in linea con il dolore e la rabbia che la band vuole descrivere. In alcuni frangenti sembra di sentire le corde della chitarra che tagliuzzano i polpastrelli, le corde vocali che si lacerano e le bacchette della batteria che si spezzano tanto ci mettano ardore, sudore e passione. Attitudine ai massimi livelli come nella miglior tradizione hardcore. Un lavoro così in Italia era da qualche tempo che non lo si ascoltava da una band al debutto: lo spirito continua.