Arcibaldo #22: “Sui sentieri partigiani: il Nasego”
Arcibaldo #22: “Sui sentieri partigiani: il Nasego”
RITROVO e INDICAZIONI
Castiglione delle Stiviere (MN) parcheggio di Piazzale Repubblica (Piazzale Olimpo) ore 8.30
Durata: 6 ore circa, pause e pranzo inclusi
Difficoltà: medio
Dislivello: 600 m circa
Orario previsto di rientro: 18.00
Al termine dell’uscita, vi invitiamo a un aperitivo al circolo Arcidallò per bere qualcosa tutti insieme e per commentare la giornata sulle montagne!
AVVERTENZE
In considerazione della tipologia del sentiero sono necessari:
1) scarponi o scarpe da trekking;
2) abbigliamento pesante nello zaino (pile o giaccavento) e impermeabile (softshell o k-way);
3) un cambio di maglia per sostituire quella sudata indossata in salita;
4) pranzo al sacco e abbondante acqua (in alternativa si potrà pranzare anche al Rifugio Nasego);
5) in caso di sole intenso è consigliato l’utilizzo di protezione solare.
ISCRIZIONE
Evento GRATUITO rivolto AI SOCI ARCI con regolare tessera ARCI 2018/2019. Si prega di passare dal circolo Arci Dallò per tesserarsi, si potrà comunque provvedere al tesseramento la mattina stessa della partenza.
Confermare la partecipazione inviando una mail all’indirizzo arcibaldosince2016@gmail.com entro le ore 12 di sabato 27 aprile.
L’uscita potrà essere modificata o annullata in caso di maltempo; ogni informazione a riguardo verrà comunicata sulla bacheca dell’evento su Facebook Arcidallò entro le ore 20 di sabato 27 aprile.
DESCRIZIONE
In occasione del 25 Aprile, anniversario della Liberazione, Arcibaldo organizza un’uscita sui sentieri partigiani. Quest’anno andremo in Val Sabbia, più precisamente a Mura (BS) da cui parte un sentiero partigiano titolato “Sentiero dei caduti per libertà di Mura, Nasego, Stecle di Noffo”. Dall’accogliente borgo si prosegue per il grazioso laghetto di Bongi e, un paio di chilometri oltre, parte l’itinerario. Il percorso, a tratti mediamente impegnativo, in altri riposante, offre bei paesaggi in suggestive zone di boschi e radure, toccando cascine e pascoli, affacciandosi su alture panoramiche e toccando luoghi cari alla Resistenza bresciana. La titolazione allude ai caduti di due formazioni partigiane, alla cui attività bellica Mura contribuì con la partecipazione di molti suoi abitanti, che subirono anche le rappresaglie nazifasciste, come l’incendio (21 agosto 1944) delle case e dei fienili delle famiglie Fiori e Flegoni. In quel rogo furono gettati i corpi di due partigiani feriti gravemente in uno scontro e fatti prigionieri; si tratta di Bruno Bonetti e di Mario Giupponi. Bruno Dancelli, invece, ferito e catturato, fu trucidato a Lavenone e buttato in una scarpata del Chiese; Paolo Maglia e Pietro Albertini, catturati, furono invece fucilati a Brescia il 16 settembre 1944 dopo sofferte peripezie insieme con altri quattro partigiani; erano tutti Fiamme Verdi delle Brigate Perlasca e Margheriti.
ITINERARIO
Lasciata l’auto presso il laghetto di Bongi o poco oltre, si percorre a piedi la strada asfaltata ma poco trafficata per qualche centinaia di metri fino a imboccare, in località Croci, una mulattiera che con diversi saliscendi inizia a entrare nel bosco. Proprio in prossimità dell’ultima cascina del borgo si trova una lapide che ricorda il partigiano Raffaele Botti ucciso da nazifascisti a soli 18 anni. La mulattiera continua a salire la Valle Cea fino alla sorgente del Torrente Tovere dove il bosco si fa via via più fitto e coprente. Giunti in prossimità della semi diroccata Casina Cea si svolta a destra e si imbocca un sentiero che, dopo 45 minuti di salita in un bellissimo bosco di faggi, sbuca in un grande prato da cui si possono ammirare sia le montagne innevate a Nord (la Corna Blacca su tutte) sia la pianura a Sud. In questo prato è presente una malga data alle fiamme dai fascisti il 26 ottobre 1944. Dentro quel rogo ha trovato la morte il partigiano Mario Donegani, antifascista di vecchia data scampato all’eccidio di Piazza Rovetta. Una grande targa su una parete di questa malga ne ricorda la tragica fine.
Oltre a questa malga, a 5 minuti di camino è presente il rifugio Nasego e in 30 minuti tra andata e ritorno si potranno, per i più grintosi, salire la cima del Monte Palo (a destra) o la Corna di Savallo (a sinistra).
Il rientro alle automobili avverrà a ritroso dal sentiero dell’andata.